Cerimonia dei diplomi

1° luglio 2022

Ispirare la Trasformazione Digitale

L'evento di chiusura della II edizione del Master in Industry 4.0 Design: Enterprise Digitalization and 4.0 Technologies
(in presenza ed e-learning)

Presentazione dell'evento

In occasione dell‘evento di chiusura della II edizione del master in Industry 4.0 Design: Enterprise Digitalization and 4.0 Technologies delle Università di Pisa, Firenze, Siena e della Scuola Superiore Sant’Anna, abbiamo organizzato un palinsesto di pillole ispirazionali per tutti i leader della trasformazione digitale.

L’evento, aperto a tutti previa registrazione, si svolgerà il 1° luglio 2022:

dalle 17:00 alle 18:30:

  • Pillole ispirazionali su temi quali data science, design, intelligenza artificiale, finanza 4.0 e sostenibilità affrontati da punti di vista originali.
  • Consegna dei diplomi ai masterizzandi che hanno concluso con successo il proprio percorso di master. 

dalle 19:00 alle 21:00: 

  • Apericena di networking con gli Alumni, la DMA: Digitalization Manager Association, la Faculty e gli Organizzatori del Master.
Al termine dell’evento le pillole ispirazionali verranno inserite all’interno di un vero e proprio minicorso e-learning aperto a tutti i registrati! 

Perché partecipare?

Partecipando avrai la possibilità di:

  • apprendere perché la trasformazione digitale deve essere fortemente progettata;  
  • raccogliere riflessioni su come affrontare le sfide del nuovo cambiamento culturale, organizzativo e tecnologico;
  • conoscere chi ha già intrapreso con successo un percorso di digitalizzazione.

Come partecipare?

Ci piacerebbe averti come nostr* ospite in presenza a Pisa per tutta la durata dell’evento, se però hai difficoltà a raggiungerci, puoi lasciare i i tuoi contatti nel form in fondo alla pagina in modo da poterti fornire l’accesso al minicorso in e-learning, al termine dell’evento, contenente tutti gli interventi dei nostri relatori!

“Gli strumenti che il legislatore mette a disposizione delle imprese per agevolarne gli investimenti in ricerca, sviluppo, innovazione e formazione per la transizione digitale sono veramente tanti. Può essere richiesto il supporto di professionisti terzi, quali commercialisti, fiscalisti e periti, che certificano costi e asseverano gli investimenti. Questa testimonianza ripercorre le esperienze di alcuni ingegneri che operano come “periti”, e che sono sopravvissuti a discapito di tutti e tutto. Dal racconto di tali disavventure scaturiscono delle riflessioni sul modo giusto e sul modo sbagliato di approcciare l’innovazione digitale nelle imprese.” Mario Rapaccini, Università degli Studi di Firenze.

“Negli anni 60 Ishikawa diceva che il cliente era il re, ma nell’arco di trent’anni Galgano propone una sua rielaborazione che descrive il cliente come un tiranno. Uso la stessa metafora sui dati che vengono visti con soggezione dalle imprese che, guidate da venditori di servizi, accumulano dati che poi non usano oppure, incantate da marketing e casi eclatanti, millantano algoritmi di estrazione di valore da tera e tera di dati. Anche in questo caso un approccio disincantato e fortemente pre-progettato può aiutare ad invertire il paradigma della schiavitù e sudditanza ai dati e a considerarli per quello che sono: un asset aziendale da valorizzare… secondo il principio di Pareto.” Gualtiero Fantoni, Università di Pisa.

“Grazie all’intelligenza artificiale l’azienda ha ridotto il consumo di energia”, “Grazie all’intelligenza artificiale l’azienda ha efficientato i processi”. Le buzzword sono molto potenti, aiutano a veicolare messaggi complessi in maniera veloce ed efficace. Tuttavia, per diventare dei riferimenti nel mondo del 4.0 è necessario saper discernere cosa è marketing da cosa è scienza o tecnologia. La maggior parte dei sistemi oggi definiti come “intelligenza artificiale” pochi anni fa sarebbero stati chiamati semplicemente “analisi dei dati”. La popolarità dell’IA ha aiutato ad attrarre le attenzioni degli imprenditori verso la digitalizzazione dell’impresa, oggi dobbiamo però stare attenti a non disilludere queste aspettative andando a costruire sistemi complessi basati per forza su IA. Spesso una media e una deviazione standard portano allo stesso risultato di una rete neurale!”. Daniele Mazzei, Università di Pisa.

“Tutti abbiamo presente lo schema che spiega la trasformazione da dato (grezzo) a informazione (strutturata) a conoscenza (intelligente). Mettiamo molta energia organizzativa nel raccogliere i dati e nel gestire il processo che porta alla intelligenza, e poi oltre in ottica 4.0, verso un’intelligenza analitica, anticipatrice e predittiva. Ma abbiamo smesso di riflettere sul fatto che una parte rilevante dei dati semplicemente non è disponibile. Non perchè manchino, ma perchè restano non codificati, impliciti, non detti, esperienziali- in una parola, restano utilizzabili solo con una forma di conoscenza tacita. L’esperienza sul campo dei venditori, la capacità diagnostica dei manutentori, l’empatia con i clienti dei responsabili del customer service- un enorme bacino di conoscenza resta non codificato.
Perché è così difficile per le imprese codificare i dati? Suggerisco una risposta disturbante: la conoscenza tacita è fonte di potere organizzativo. La resistenza al cambiamento è resistenza a condividere il potere in azienda.” Andrea Bonaccorsi, Università di Pisa

“Nonostante la grande mole di dati a disposizione, è evidente che la capacità predittiva delle aziende, sia a livello strategico che tattico, è diminuita. In un mondo sempre più VUCA (volatile, incerto, complesso ed ambiguo) il dato del passato non necessariamente rappresenta il futuro, ed un approccio eccessivamente normativo non fa che peggiorare la situazione. In questo contesto di obsolescenza istantanea della conoscenza, le organizzazioni devono cambiare modo di agire: si passa dall’esecuzione di parti scritte, all’improvvisazione.
Durante la presentazione, parleremo di come grammatiche comuni, fiducia reciproca e tanta pratica, possano portare le aziende ad essere più attrattive, agili e sostenibili. E soprattutto ci chiederemo: che ruolo ha il designer in questo nuovo contesto?”. Filippo Chiarello, Università di Pisa.

“Olistico è un termine sempre più presente nella nostra quotidianità; vocabolo abusato e non sempre utilizzato in modo proprio. E se fosse la fabbrica a diventare olistica? Industria 5.0 sta spingendo verso l’analisi del contesto in cui opera la fabbrica in modo da garantire una maggiore sostenibilità sociale e ambientale delle attività produttive. In un mondo sempre più interconnesso, dove i confini fra le varie attività diventano sempre più sfumati, è fondamentale affrontare come un’azienda si innesta nel più ampio contesto della nostra società, cercando soluzioni per migliorarne l’impatto. E riflettere sul ruolo che l’innovazione digitale può portare al raggiungimento di questo obiettivo.” Gianni Campatelli, Università degli Studi di Firenze.

REGISTRATI PER PARTECIPARE IN PRESENZA A PISA O VIRTUALMENTE:

Tutti i dettagli sulle modalità di partecipazione:

In presenza a Pisa (il 1° luglio solo su prenotazione):

Prenota il tuo biglietto su Eventbrite per riservare un posto alla cerimonia (17:00 – 18:30) e all’apericena di networking (19:00 – 21:00). 

Non esitare: i posti sono limitati!

Minicorso in e-learning:

Compila il form per ottenere l’accesso ad uno spazio esclusivo sulla nostra piattaforma e-learning: Beam me up | your learning space.

Al termine dell’evento potrai visualizzare tutti gli interventi in differita all’interno di un minicorso intitolato “Ispirare la trasformazione digitale”!

Registrandoti entro il primo luglio, inoltre, riceverai 3 contenuti extra: le pillole ispirazionali saranno arricchite da 3 casi di studio 4.0!

Avviso: è necessario compilare il form anche se già sei iscritt* alla nostra newsletter. Lascia la tua migliore e-mail!

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Ecco in anteprima lo spazio a cui avrai accesso: Ispirare la Trasformazione Digitale!

Contatti

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Beam me up è l’azienda spin-off dell’Università di Pisa che coprogetta e gestisce il percorso formativo del master.