La misurazione della readiness è il nostro punto di partenza – Costruire l’impresa intelligente
Nel modulo 1 del Master abbiamo più volte affermato che uno dei primi step da compiere per intraprendere un percorso di digitalizzazione consiste nel valutare lo stato di maturità digitale dell’impresa.
Enrica Bosani, Industry 4.0 Program PMO per Whirlpool EMEA, racconta la sua esperienza durante l’intervista per il libro “Costruire l’impresa intelligente” di Gualtiero Fantoni, Annamaria Natelli e Marcello Braglia.
Di seguito riportiamo un breve estratto:
Salve, Enrica. Di cosa si occupa?
Sono Industry 4.0 Program PMO per Whirlpool EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) ed opero nell’ambito del Manufacturing Operation Excellence, un team centrale a supporto dello sviluppo di tutte le fabbriche EMEA. Whirlpool Corporation, con sede principale in Nord America, è il primo produttore al mondo di elettrodomestici e opera in più di 170 Paesi, conta 92.000 dipendenti e 21 miliardi di fatturato, 70 siti produttivi e di sviluppo prodotto in tutto il mondo. I nostri brand più famosi sono Whirlpool, KitchenAid, Bauknecht, Hotpoint, Indesit, Ignis, Ariston. […]
Il vostro interesse per l’assessment 4.0 è stato pionieristico: si stava appena diffondendo il concetto di industria 4.0 e voi stavate già esplorando e vagliando i modelli di assessment presenti sul mercato. Come mai?
La Corporation, che ha un approccio molto pragmatico, si è da subito orientata allo sviluppo e all’applicazione delle tecnologie dirompenti costruendo dei casi d’uso focalizzati sulle fabbriche statunitensi. L’approccio consiste nell’implementare progetti in aree limitate per valutarne la fattibilità tecnica ed economica e decidere se estenderli successivamente in altre aree. Nel momento in cui l’esperienza maturata viene trasferita ad altre aree, ciascuna di esse la interiorizza secondo il proprio approccio culturale.
L’Europa ha sempre avuto un approccio sistematico e strutturato al Change Management, per cui abbiamo ricercato una metrica che ci consentisse non solo di misurare il nostro livello di partenza all’interno del percorso di trasformazione digitale, ma anche di capire il tipo di intervento da perseguire, con quali modalità e priorità. L’approccio Operational Excellence è oramai consolidato nella nostra realtà. La misura è un concetto chiave per il miglioramento ed è per questo che riteniamo che gli strumenti di assessment 4.0 abbiano grande valore per le imprese che desiderino acquisire più consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza. […]
Auditor interni o esterni, come vi siete mossi?
Gli auditor esterni sono per noi importantissimi, perché ci consentono di avere una prospettiva “neutra” ed autorevole delle nostre fabbriche e possono facilitare l’iniezione di una nuova consapevolezza che attivi il cambiamento. […] In questo ci hanno aiutato i ricercatori dell’Università di Pisa e i consulenti di Erre Quadro s.r.l., i quali propongono un modello di assessment che consente un approccio olistico all’organizzazione, considerando non solo gli aspetti tecnologici e di processo ma anche gli aspetti organizzativi e culturali, e che permette una normalizzazione dei risultati rendendo possibile la comparazione cross-fabbrica.
Abbiamo, però, comunque affiancato con personale interno gli auditor esterni, per essere sicuri di cogliere quelle sfumature che permettono di avere una visione completa della realtà senza correre il rischio di falsare i risultati. […]
I processi di miglioramento della produzione sono sempre esistiti in Whirlpool e la pressione alla riduzione dei costi nel settore del bianco è sempre stato un driver ineludibile. Il paradigma 4.0 teorizza risparmi e ottimizzazioni locali (sulle singole macchine o linee) e globali (sullo stabilimento o intero gruppo), ma certezze e dati al momento sono pochi. Come vi siete orientati al riguardo?
Teniamo in considerazione che per noi la digitalizzazione non è un obiettivo, ma uno strumento. I nostri obiettivi sono di business e legati alla qualità, al costo e alla sicurezza. Come anticipato, noi affrontiamo la digitalizzazione con l’approccio del business case, quindi possiamo implementare i progetti di industrializzazione 4.0 solo nel momento in cui dimostriamo evidenza su ritorni immediati o comunque entro tempi molto stretti. In quest’ottica si inquadra anche la necessità e il potenziale che abbiamo visto nell’assessment: un approccio olistico all’azienda e alla fabbrica che va a considerare non soltanto gli aspetti tecnici o tecnologici, ma anche gli aspetti organizzativi e culturali. In molti casi, infatti, non è la complessità tecnologica o il livello di investimento richiesto a vanificare gli sforzi compiuti per introdurre la tecnologia, quanto piuttosto la mancanza di readiness da parte delle nostre organizzazioni. Il business case funziona benissimo, ma poiché le persone non utilizzano a fondo il risultato di quel progetto, il beneficio consolidato all’interno del bilancio della fabbrica non può essere quello atteso. Il Change Management è, quindi, indispensabile perché se non supportiamo adeguatamente le persone nel cambiamento, vanificheremo gli effetti dovuti all’introduzione delle nuove tecnologie. […]
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